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Per comprendere quali sono le cause che portano alle intolleranze alimentari, è necessario valutare una serie di fattori che influenzano l’integrità e la funzionalità dell’intestino. Visto che tutto parte dall’intestino, possiamo scoprirci intolleranti alle cose che passano da esso. Quando si è esenti da intolleranze alimentari,se vi sono problematiche all’interno dell’apparato digestivo significa che possono dipendere da una cattiva masticazione, magari frettolosa, e quindi da un assorbimento errato da parte dei villi intestinali.

Se il meccanismo si inceppa, non verranno assorbite le macromolecole degli elementi che si troveranno quindi a contatto con il sistema immunitario intestinale (GALT) che non le riconoscerà come buone e pertanto cercherà di attaccarle ed eliminarle. Se la mucosa intestinale non è ben integra, sarà difficile selezionare le particelle da filtrare e quelle da stoppare. La mucosa intestinale ospita circa 400 specie differenti tra microrganismi amici, innocui, patogeni. Tra questi microrganismi si trova il lactobacillus acidophilis che popola il nostro colon e rappresenta la vera barriera. Più è alto il numero di lacobacillus e meno sarà possibile la colonizzazione del colon da parte di batteri e di conseguenza più bassa sarà la possibilità di aggressione della mucosa intestinale (eschierica coli, candida…). Si può dedurre che un’intolleranza alimentare può derivare da una cattiva condizione della mucosa intestinale e da una non opportuna colonizzazione dei batteri benefici.

Le persone che hanno intolleranze alimentari possono aver sintomi per anni proprio perché magari sono intolleranti solo verso un certo alimento che assunto per diversi anni in quantita’ elevate creano un accumulo di sostanze tossiche per l’organismo.

Le intolleranze alimentari si manifestano lentamente, differentemente da quanto accade con le allergie. Il loro decorso è subdolo.

I sintomi più comuni delle intolleranze alimentari sono :

dolore addominale

gonfiore

flatulenza

diarrea

eruzioni cutanee e prurito.

Di fronte a questi sintomi è sempre opportuno rivolgersi al medico anche se è possibile iniziare ad indagare controllando cosa si mangia e dopo quanto subentrano i sintomi. Si può eliminare un alimento ed introdurlo poi dopo un certo periodo di disintossicazione.