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Mal di schiena e quotidianità; cosa evitare

Mal di schiena e quotidianità; cosa evitare

Il mal di schiena schiena colpisce un’alta percentuale di persone ed è una causa di assenteismo al lavoro e la seconda invalidità permanente . Questo comporta una elevata spesa sociale e spesso per cercare rimedi si ricorre al consulto di diversi professionisti con conseguente spesa elevata anche per il singolo soggetto.

La nostra colonna vertebrale è una struttura complessa composta da  7 vertebre cervicali, 12 toraciche, 5 lombari e 5 sacrali+ 4 coccigee, circa 100 articolazioni e 200 legamenti ed infine circa da 120 muscoli. È naturale comprendere che una struttura così”articolata”possa soffrire se non tutti i componenti sono perfettamente in equilibrio.

Le ragioni del mal di schiena sono spesso da ricercare in cattive posture mantenute nel letto, al lavoro, nel cattivo utilizzo della schiena nella movimentazione dei pesi, nell’uso eccessivo dei tacchi, nelle gambe accavallate sulla sedia ed infine , il tratto cervicale è eccessivamente colpito dalla continua flessione del capo per utilizzo dello smartphone e tecnologia varia. Quando ci si chiede perché la schiena fa male, la prima cosa che si deve guardare è quali gesti vengono compiuti regolarmente, com’è la nostra routine e cosa dovremmo cambiare.

Per evitare il mal di schiena dovremmo far una grande attenzione a tutti quegli atteggiamenti in flessione del corpo, sopratutto se abbinati ad una torsione o ad un sollevamento di un peso. Riportiamo qualche esempio di attività quotidiana:

– stare seduti sul divano mentre si legge un libro, magari con le gambe estese

-lavarsi i denti in un lavandino troppo basso senza appoggiare la mano come aiuto

– pulire casa, rifare i letti, rimanendo in flessione con la schiena e non scendendo in accosciata

– utilizzare una sedia non ergonomica quando si lavora o si passa molto tempo seduti

-sollevare un peso da terra senza flettere le gambe e senza portare il peso vicino al corpo 

Cosa possiamo fare quando avvertiamo mal di schiena o quando, a causa della nostra professione, sentiamo un eccessivo carico sulla colonna?

E’ importante , non appena si sente un eccessivo affaticamento, cercare di togliere tensione con esercizi specifici. Durante il mese di maggio , vi proporremmo qualche esempio con immagini, disponibile sulla nostra pagina Facebook. Un valido aiuto contro il mal di schiena può arrivare dall’osteopata ed un trattamento conservativo vien dato dal pilates, dalla ginnastica posturale e dallo yoga.

Equilibrio e propriocezione

Equilibrio e propriocezione

Per parlare di equilibrio e propriocezione, è necessario parlare di postura.

La postura rappresenta la ‘posizione e l’espressione che il corpo assume nello spazio, secondo uno schema individuale, grazie all’attività della muscolatura tonica con funzione antigravitaria e con forte significato biomeccanico-anatomico, psicologico, sociale, emozionale e simbolico’ (Buzzi, 1996). Dopo aver introdotto il concetto di “postura”, possiamo parlare di equilibrio e propriocezione.

Dal punto di vista motorio, ogni essere vivente dev’essere in grado di adattarsi all’ambiente in cui si trova per sopravvivere e svolgere la propria attività statica e dinamica. Tale adattamento richiede la possibilità di cogliere ciò che succede nell’ambiente stesso e, conseguentemente, di assumere le posizioni più consone alla situazione e alle proprie esigenze di comportamento. Le componenti che caratterizzano l’equilibrio sono fondamentalmente due, una dinamica, la quale ci informa dei movimenti che stiamo svolgendo nello spazio ed una statica, che ci fa conoscere la posizione della nostra testa quando non si trova nella normale posizione eretta. Gli organi che inviano informazioni sensoriali al cervello per determinare l’equilibrio sono i seguenti: l’orecchio interno, le articolazioni, gli organi tendinei del golgi, i propriocettori muscolari e la vista.

Invece la propriocezione cos’è? La propriocezione è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del corpo o parti di esso nello spazio, senza l’ausilio della vista. Nel nostro corpo, sono presenti dei recettori specifici, detti propriocettivi o cinestetici, sensibili alle variazioni della postura del corpo e delle sue parti che inviano informazioni al cervello il quale ha il compito di elaborarle e poi di trasmettere un messaggio per realizzare un movimento fisiologico ed inconscio, adatto allo scopo che vogliamo ottenere.

La propriocezione è una capacità che ogni persona, sportiva o sedentaria, dovrebbe allenare per poter preparare il corpo e il sistema nervoso a rispondere in modo corretto e adeguato alle perturbazioni che riceve. Nell’ allenamento muscolare, è importante tenere a mente, che vi è anche una componente neuronale : alleniamo il corpo, ma lo facciamo anche e soprattutto attraverso il cervello.La ginnastica propriocettiva può quindi ripristinare o sviluppare la propriocezione, sottoponendo tutto l’organismo a continue sollecitazioni controllate.La riabilitazione propriocettiva ha un rilievo fondamentale nel recupero articolare e muscolare post-traumatico e nel miglioramento di equilibrio e postura.

Per allenare la propriocezione si deve lavorar con un insieme di esercizi che vanno a creare situazioni di instabilità, allo scopo di valutare e migliorare l’utilizzazione dei segnali propriocettivi provenienti dalle parti periferiche del corpo, in particolare dagli arti inferiori.
Obiettivo primario dell’allenamento alla propriocezione è quello di rieducare i riflessi propriocettivi, al fine di ottenere nuovamente un ottimale controllo della postura e delle articolazioni interessate.
L’allenamento alla propriocezione risulta di fondamentale importanza per ottenere un recupero completo dopo un trauma, nella prevenzione degli infortuni, nell’allenamento sportivo , nel rendere più stabile la postura, consente anche di realizzare movimenti fluidi e armoniosi. La tecnica d’allenamento si basa su sollecitazioni controllate ed applicate alle articolazioni, utilizzando sia esercizi in scarico che in carico naturale, in appoggio sul terreno o su piani oscillanti di varia difficoltà, come tavolette, bouncer, skymmi,bosu, trampolini e molte altre. Si lavora su situazioni che inducono la persona a perdere l’equilibrio, quindi ad attivare la muscolatura velocemente e correttamente per recuperarlo nel minor tempo possibile. Il miglioramento dell’equilibrio avviene attraverso il mantenimento della posizione unito alla capacità di correggere velocemente gli sbilanciamenti.Tutti gli esercizi di allenamento alla propriocezione devono essere proposti evitando di indossare le scarpe, in modo da non distogliere le sensazioni propriocettive dalla calzatura. Per intensificare ulteriormente l’allenamento è possibile eseguire gli esercizi ad occhi chiusi, in quanto l’equilibrio è controllato anche dagli esterocettori (vista ed apparato vestibolare), che ricevono le informazioni dal mondo esterno e che assieme ai propriocettori, danno le informazioni esatte sulla posizione del proprio corpo. Gli esercizi ad occhi chiusi sono utilizzati per disturbare i sistemi d’informazione dell’equilibrio, e costringono la persona ad essere più sensibile agli altri canali d’informazione rimasti operanti. Solitamente, durante i nostri corsi di ginnastica posturale, yoga e pilates , proponiamo una piccola sessione di esercizi di equilibrio e propriocezione per poter fornire un allenamento completo.

LO SPORT AI TEMPI DEL COVID19

LO SPORT AI TEMPI DEL COVID19

Nel corso degli ultimi mesi tutti gli sportivi sono stati costretti a modificare, se non ad azzerare, il proprio modo di allenarsi. Ora che stiamo tornando alla normalità, lo sport e’ ammesso anche all’aria aperta in modo individuale, seguendo le giuste indicazioni sull’utilizzo della mascherina ed il distanziamento; ma cerchiamo di far un po’ di chiarezza sull’importanza dello sport nella vita quotidiana.

Che relazione c’è tra le nostre difese immunitarie e la pratica sportiva? Che relazione c’è tra il benessere mentale e lo sport?

La prima cosa da dire è questa (banalità, forse): lo sport fa bene solo se è fatto bene.

La seconda cosa che puntualizziamo, invece, è la seguente: esser mal allenati significa allenarsi poco o allenarsi troppo, quindi senza dar il riposo corretto al corpo.L’attività fisica è un fattore di stimolo per il sistema immunitario che migliora se l’attività svolta è regolare e moderata e peggiora se il corpo è sottoposto a sforzi intensi e senza un adeguato ripristino delle riserve.In caso di sforzi intesi (ad esempio durante maratone), le funzioni delle cellule immunitarie sono temporaneamente soppresse a seguito dell’esercizio acuto ad alta intensità e di conseguenza , lo sportivo, sarà più soggetto ad infezioni minori , es.raffreddore , mal di gola ecc. L’atleta si troverà di fronte a quel periodo di tempo post esercizio intenso che si chiama “open window” che ha una durata variabile in funzione del sistema immunitario del soggetto. Durante questo periodo di tempo è necessario che vi siano le adeguate situazioni di recupero utili per ripristinare l’omeostasi all’interno del corpo. Infatti il sistema immunitario svolge in continuazione operazioni di monitoraggio e difesa del corpo e si adatta alla nuova situazione che gli si presenta; se dopo un allenamento intenso si ripristinano le scorte energetiche e si svolgono allenamenti di recupero non vi sarà la compromissione delle difese immunitarie ( e qui entra in campo l’allenatore, la vera differenza tra un atleta professionista ed un amatore la fa il trainer che studia gli adeguati periodi di recupero proprio per evitare lo stress del soggetto).Per quanto riguarda , invece , l’attività fisica moderata e regolare si può certamente dire che rientri nelle buone abitudini per condurre uno stile di vita sano.È importante ritagliare all’attività fisica almeno 30 minuti al giorno o sessioni più lunghe , almeno 3 volte a settimana, a seconda del proprio stato di salute (età, stanchezza, situazione in cui si trova il soggetto in quel momento..) per poter dar lo stimolo corretto e costante al sistema immunitario senza porlo sotto stress eccessivo.Quando l’attività fisica segue queste indicazioni , sicuramente, si avranno benefici dal punto di vista della salute fisica e mentale (oltre che da un punto di vista estetico, ovviamente). L’attività motoria svolge un’azione antinfiammatoria su tutto l’organismo ed è pertanto una preziosa alleata verso alcune malattie croniche oltre che per tener lontane più facilmente le infiammazioni stagionali.Lo sport agisce, infine, positivamente sulla mente. Dopo aver fatto un’attività sportiva, in genere, ci si sente bene, euforici, felici. Questo effetto è dato dal rilascio di endorfine nel plasma, molecole liberate dal cervello e che fungono da morfina naturale. Chi , durante la quarantena, ha dovuto sospendere di colpo l’attività fisica , facilmente si sarà sentito più triste, stanco ed apatico.I soggetti che praticano un’attività regolare sono molto meno ansiosi e , spesso, si sentono dipendenti dallo sport proprio per il benessere che ne deriva.

Chi durante la quarantena ha avuto modo di svolgere un’attività moderata e costante avrà potuto apprezzare ancor di più questo aspetto. L’appuntamento con lo sport era visto come il momento in cui staccare la spina dai problemi, dalle brutte notizie, dalle sedute scomode dello smartworking e da turni massacranti al lavoro.Per chi si è avvicinato allo sport in questo periodo, ci auguriamo lo faccia diventar parte della vita quotidiana anche dopo il ritorno alla normalità; lo aiuta a prevenire determinate malattie/infezioni, ma lo si deve far in modo adeguato e in modo regolare.

Per chi fosse interessato ad iniziare a praticare Pilates e Yoga con noi, contatti Pianeta Postura oppure il numero 3394896072 ( al momento utilizziamo la formula online sulla piattaforma zoom, ci auguriamo di tornare presto dal vivo).

Yoga o Pilates? Con le lezioni online li puoi provare entrambi da casa tua

Yoga o Pilates? Con le lezioni online li puoi provare entrambi da casa tua

Anche se nel nostro centro (ed a causa del Covid19  anche su zoom) le puoi trovare entrambe, queste due discipline sono molto differenti e risulta spontaneo chiedersi cosa spinge un istruttore ad insegnare una oppure l’altra e perchè un allievo sceglie di praticare yoga o pilates.

Pilates:

Joseph Pilates, fondatore del metodo, dopo aver praticato per anni Body Building, yoga ed arti marziali, sviluppò la consapevolezza che  una cattiva respirazione ed una cattiva postura sono le cause di una cattiva salute. Così, negli anni ’20, realizzò il metodo “contrology” che fu il precursore del pilates; incoraggiò l’uso della mente per controllare la funzione del muscolo. Durante la pratica del pilates si pone l’attenzione al respiro, alla postura, all’allungamento dei muscoli e sopratutto al rafforzamento della cintura addominale per il supporto della colonna vertebrale.

Yoga:

Le origini millenarie, ed in parte misteriose, dello yoga dimostrano la sua vera bellezza che la allontana dall’interpretazione univoca del pilates.  Colui che naviga nel vasto mare dello yoga oggi, può conoscere la tranquillità, imparare una nuova respirazione, conoscere un mantra, una meditazione , può ritrovare un sorriso ed una forza interiore sconosciuta. in una lezione di yoga, i ritmi sono lenti e le posizioni sono mantenute a lungo, le articolazioni aperte fino alla massima escursione.

Nel pilates abitano l’attenzione e la precisione del movimento, il controllo della mente e la consapevolezza della integrazione funzionale tra corpo e mente mentre nello yoga, si risponde ad un bisogno interiore attraverso il movimento del corpo. Attraverso il corpo si accede al silenzio e si prende la giusta distanza da tutto ciò che non conta veramente.

Il pilates aiuta a rinforzarsi e a prevenire gli infortuni e si concilia perfettamente con la maggior mobilità e potenza raggiungibili con lo yoga.

A fronte di questa breve analisi sarà possibile chiedersi che cosa si cerca dalla pratica: maggiore equilibrio mentale oppure un corpo più tonico e flessibile?

Il nostro consiglio è quello di praticare entrambe le discipline prima di scegliere e perché non sfruttare questo periodo in cui siamo chiusi in casa per dedicare un po più di tempo a se stessi per scoprire quali sono le vostre sensazioni?

vi aspettiamo, per info 3394896072

 

 

Cervicalgia: quali sono gli esercizi che si possono fare in autonomia

Cervicalgia: quali sono gli esercizi che si possono fare in autonomia

Con il termine “cervicalgia” ci si riferisce in modo generico al dolore al collo che si protrae per un periodo di tempo variabile. La cervicalgia è uno dei disturbi muscolo scheletrici più diffusi tra le donne e nei paesi industrializzati, ed assieme alla lombalgia, diventa una causa di assenza dal lavoro.

La zona cervicale svolge importanti funzioni di sostegno, mobilità e di stabilità del capo. Il capo è la parte più pesante del nostro corpo ed è sede di importanti sistemi recettoriali per l’equilibrio e la postura. Nel capo risiedono importanti muscoli che hanno ripercussioni sulla postura : i muscoli masticatori ed i pellicciai. Il capo ha importanti connessioni anatomiche con il tronco : cingolo scapolomerale, clavicole, gabbia toracica…

Già con questa breve premessa è facile capire che ruolo chiave ha la zona cervicale nella nostra vita.

Per lavorare correttamente in prevenzione è necessario agire sull’ automassaggio della muscolatura del collo e del cranio, detensionamento della muscolatura superficiale flessoria ed estensoria del collo, mobilità assistita , mobilità cingolo scapolomerale , mobilità di tutta la colonna in ricerca del “neutro” e tonificazione della muscolatura stabilizzatrice.

Per capire quali esercizi semplici possono aiutarci a combattere i fastidi dati da cervicalgia, vi invitiamo all’incontro del 12 ottobre presso Pianeta Postura , Modena.